Questa iniziativa sostiene l’obiettivo 1 dei 17 dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile.
Sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo.
PAESE: Siria
Nel marzo del 2020 migliaia di donne e bambini siriani stavano rischiando la vita, senza un posto dove dormire, una tenda o una coperta.
Dal 1° dicembre 2019, circa un milione di persone ha dovuto abbandonare la propria casa nel nord est della Siria per mettersi in salvo dai violenti combattimenti in atto. Piu’ di mezzo milione di loro sono fuggiti nelle aree nord occidentali del governatorato di Idlib mentre i rimanenti si sono rifugiati nelle zone a nord di Aleppo. Si stima che tra gli sfollati 4 persone su 5 siano donne e bambini.
Traumatizzati e costretti a dormire all’aperto con temperature che la notte scendono tremendamente.
Garantire a queste famiglie un alloggio di emergenza era una priorità assoluta.
Nel marzo 2020 è stato raggiunto il cessate il fuoco e gli attacchi aerei sistematici sono terminati anche se si continuavano a registrare alcuni bombardamenti nelle aree vicine alla frontiera. Nonostante la tregua, i bisogni umanitari nell’area continuavano ad essere immensi.
La violenza indiscriminata ha avuto un impatto devastante sulla vita della popolazione civile che è stata costretta alla fuga di massa. I bisogni più acuti riguardavano le abitazioni, l’acqua, i servizi igienici, il cibo e la protezione da violenza e abusi. Altre conseguenze della violenza contro i civili nel medio e lungo periodo sono la malnutrizione acuta dei bambini, la distruzione di scuole e ospedali e la perdita di almeno 150,000 ettari di terra arabile.
SITUAZIONE CORONAVIRUS
Il 3 marzo 2020 la Siria ha annunciato la chiusura del posto di frontiera di Bab AlHawa con la Turchia, il principale usato per i convogli umanitari, per contrastare la pandemia di coronavirus. A tutti, inclusi commercianti e giornalisti e’ stato vietato il transito. Il divieto pero’ non si applicava ai convogli umanitari, che potevano proseguire.
UNHCR era impegnata nella distribuzione massiva di aiuti umanitari nelle zone dove sono affluiti gli sfollati. Gli articoli con maggiore urgenza erano tende, per non lasciare le famiglie all’aperto al freddo, e articoli di prima necessità come coperte, kit igienici, materassi, perché le famiglie non avevano nulla con sé; inoltre, UNHCR stava facendo ricorso a convogli umanitari transfrontalieri dal sud della Turchia verso il nord ovest della Siria per distribuire i kit di prima necessità e fornire assistenza rapidamente attraverso i valichi di Reyhanli-Bab Al Hawa and Kilis-Bab Al Salam.
È stato così possibile trasportare 5.100 tende e 3.500 kit d’emergenza di cui hanno beneficiato 48.100 persone. Le tende e i kit sono stati distribuiti a famiglie: ogni kit conteneva materiali per l’igiene personale, 2 lampade solari, una batteria di pentole, 4 materassi, 84 pannolini, 20 assorbenti, due taniche per l’acqua, 5 coperte, due teli impermeabili.
Grazie a UNHCR che è intervenuta tempestivamente organizzato più convogli umanitari è stato possibile assicurare un tetto a 12.600 sfollati e distribuire kit di emergenza a 8.870 persone.